Questa non vuole essere una guida dettagliata su come tarare l’arma, ma solo un aiuto a chi si avvicina all’AR per la prima volta, vuole familiarizzare con i congeni di mira e capirne il loro funzionamento di base.
Prima di cominciare vi voglio ricordare alcune regole basilari di sicurezza:
A quale distanza?
Per stabilire a quale distanza tarare il vostro AR dovete prima di tutto stabilire l’uso che volete farne.
Se avete intenzione di partecipare a gare di precisione dovrete tararlo alla distanza prevista dalla competizione (100, 200, 300m) per ottenere i risultati migliori in termini di precisione.
Se invece volete semplicemente divertirvi in cava o partecipare a gare di tiro dinamico, la precisione cederà il passo alla praticità ed il mio consiglio è di tarare l’arma a 50m; in questo modo potrete sfruttare la traiettoria tesa del 5.56/.223 e riuscire a colpire bersagli da 50m a 200m con un errore minimo, nell’ordine di pochi centimetri, senza dover agire sulla diottra.
Regolazione
Gli organi di mira dell’AR sono strumenti molto precisi e di facile utilizzo. I riferimenti UP e R presenti rispettivamente sul mirino e sulla diottra, indicano esattamente la direzione verso la quale si sposterà la rosata agendo nella direzione indicata dalla freccia.
Al fine di tarare l’AR può essere utile usare il seguente bersaglio che contiene tutte le indicazioni su come intervenire sugli organi di mira a seconda di dove vanno a finire i colpi sul bersaglio.
CLICCARE QUI PER SCARICARE IL BERSAGLIO IN .PDF
Consiglio
La posizione dell’occhio rispetto agli organi di mira è fondamentale; ancora più importante è mantenere tale posizione costante tra un colpo e l’altro.
A tal fine vi suggerisco la posizione conosciuta come “Nose to Charging Handle” che consiste nell'avvicinarvi con l'occhio alla diottra fino a sfiorare la manetta d’armamento con la punta del naso: in questo modo vi garantirete sempre la stessa posizione della testa e dell’occhio rispetto agli organi di mira.